apt-get install pcal
pcal 2010 -u calendario
pcal 2010 -F Monday -E -M -L "POWERED BY PCAL" -C "WWW.PHOTOGULP.IT" -R "DOMENICO TRICARICO" -o Desktop/calendario
Un piccolo spazio dove condividere le mie passioni
Niente può uccidere di più è il libro di Alessandra Startari.
Tre cose troverai dovunque:
Una donna (l'amore); una spada (la violenza); una scacchiera (il gioco).
(antico proverbio italiano)
Dal 10 Agosto 2013, in vetrina c'è un romanzo di spionaggio che riesce ad essere violento e romantico allo stesso tempo.
Il protagonista è uno di noi.
Lui si è svegliato una mattina in un mondo che non conosceva: spietato, senza regole e, quel che è peggio, contro di lui. Della sua vita di prima non resta più nulla. Rimangono solo un paio di amici e una donna innamorata e, se non fosse per loro, Giò sarebbe morto.
Quello che scopre è COSA può uccidere più di tutto. Avrebbe preferito non saperlo, continuare ad essere uno di noi, ma non ha avuto scelta.
Dopo il primo ingenuo passo falso, è precipitato. C'è solo una cosa che può fargli vincere questa sfida contro il tempo: fermare il 'traghettatore'.
NIENTE PUO' UCCIDERE DI PIU', il primo capitolo di un dittico.
http://www.lbit-solution.it/landing/a...
http://www.lafeltrinelli.it/products/...
http://www.romaest.it/news/08/2013/al...
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pcal 2010 -u calendario
pcal 2010 -F Monday -E -M -L "POWERED BY PCAL" -C "WWW.PHOTOGULP.IT" -R "DOMENICO TRICARICO" -o Desktop/calendario
find . | awk -F/ '{for (x=1;x<NF;x++) { printf "\t"}; print $NF}'
<NF;x++) { printf "\t"}; print $NF}'
<code> find . | awk -F/ '{for (x=1;x<NF;x++) { printf "\t"}; print $NF}'</code>
find . | awk -F/ '{for (x=1;x<NF;x++) { printf "\t"}; print $NF}'
ls -R | grep ":$" | sed -e 's/:$//' -e 's/[^-][^\/]*\//--/g' -e 's/^/ /' -e 's/-/|/'
tree -d -a
Hi from Multitouch Barcelona on Vimeo.
Accendo il portatile e non parte l'audio, ovviamente non avevo fatto nessun tipo di aggiornamento
o modifica ai file di configurazione! Provo subio a riavviare "alsa" e mi restituisce l'errore:
root@hp-BT:~# alsa force-reload
lsof: WARNING: can't stat() fuse.gvfs-fuse-daemon file system /home/lamarsh/.gvfs
Output information may be incomplete.
Terminating processes: 9633lsof: WARNING: can't stat() fuse.gvfs-fuse-daemon file system /home/lamarsh/.gvfs
Output information may be incomplete.
lsof: WARNING: can't stat() fuse.gvfs-fuse-daemon file system /home/lamarsh/.gvfs
Output information may be incomplete.
.
lsof: WARNING: can't stat() fuse.gvfs-fuse-daemon file system /home/lamarsh/.gvfs
Output information may be incomplete.
Unloading ALSA sound driver modules: snd-via82xx snd-ac97-codec snd-pcm-oss snd-mixer-oss.......
Loading ALSA sound driver modules: snd-via82xx snd-ac97-codec snd-pcm-oss snd-mixer-oss s.......
root@hp-BT:~#
nInvaders
e poi lanciate da terminale "ninvaders"...
Buona partita a tutti.
La Linux Foundation, attraverso una partnership con CardPartner offrirà la carta di credito attraverso UMB Bank; l’organizzazione riceverà 50$ per ogni carta attivata oltre ad una percentuale per ogni acquisto fatto con la carta di credito.
Jim Zemlin, direttore esecutivo della Linux Foundation ha dichiarato che “la gente può contribuire a Linux in una varietà di modi (la scrittura del codice, il marketing, ecc), ma questo sarà un modo conveniente di identificare se stessi come i sostenitori della comunità, portando Tux in tasca”.
Inizialmente, la sottoscrizione della carta Visa Platinum di Linux Foundation sarà disponibile solo per i residenti degli Stati Uniti, ma l’organizzazione prevede di espandere l’iniziativa anche ad altri paesi.
Fonte ossblog.it
Ecco a voi LzWebmailWrapper, per usare una webmail come client di posta di default in Linux
Siete tra quelli che hanno sempre pensato che una webmail sia una cosa molto comoda? Anche io! È per questo che mi piace Gmail. E mi piace anche Linux.
Ho utilizzato per un poco uno script per aprire Gmail in Firefox ogni volta che incontravo un indirizzo email. Tuttavia sorgevano dei problemi nel momento in cui si trattava di url con parametri integrati, come ad esempio il soggetto. È vero, la maggior parte dei link non contiene parametri, però quando capitano è un problema.
Un altro difetto di quello script è che apre una finestra di composizione di Gmail che potremo definire “a schermo intero” in quanto non contempla le barre laterali ed il resto dell’interfaccia. Un po’ bruttino.
Poi mi sono ricordato di WebmailCompose, un’estensione per Firefox che operava meglio, ma solo per Firefox appunto. Inoltre l’estensione supportava anche altri servizi di Webmail. A quel punto ho deciso di combinare le due cose, e mi sono proposto di creare uno script indipendente dall’ambiente desktop (Gnome, Kde, eccetera…), dal browser e dal servizio webmail usato.
Qualcosa del genere…
Ho cominciato a modificare lo script, ed alla fine sono riuscito ad ottenere ciò che volevo. Ora lo script è terminato e funzionante, c’è solo un problema con il sito di Windows Live Mail (non così strano, dopotutto ) e cioè che non funziona un eventuale parametro Ccn. Non ho idea del motivo, deve essere un bug del loro sito web.
Lo script è licenziato sotto la Gpl versione 3 e potete scaricare l’ultima versione da qui (vedete tutte le versioni qui).
Estraete i files nella vostra home directory, dopodiché usate il terminale per spostare lo script tra gli eseguibili e assegnargli i permessi adeguati:cd
A questo punto dovete semplicemente configurare il vostro ambiente desktop.
sudo mv lzwebmailwrapper.sh /usr/bin/
sudo chmod a+x /usr/bin/lzwebmailwrapper.sh
Configurazione Gnome
Andate su Sistema > Preferenze > Applicazioni preferite ed alla voce Client di Posta scegliete Personalizzato. Nel campo sottostante inserite:
lzwebmailwrapper.sh %s SERVIZIO
Al posto di SERVIZIO inserite gmail, yahoo, opera, hotmail o mail-com*. Fate attenzione a inserire i nomi corretti e in minuscolo.
Chiudete la finestra e provate qualche link di email, eccone uno di esempio.
Configurazione Kde
Per configurare in Kde, aprite il centro di controllo. Recatevi in Componenti KDE > Scelta componenti > Programma di posta elettronica e spuntate la casella Utilizza un programma di posta differente. Inserite come comando:
lzwebmailwrapper.sh %t"?cc="%c"&bcc="%b"&subject="%s"&body="%B SERVIZIO
E fate riferimento alle istruzioni per Gnome per quanto riguarda il servizio. Ricordate che Konqueror e Gmail non vanno molto d’accordo, infatti mi hanno riportato che lo script in questo caso non funziona.
Per questa parte devo ringraziare RikyM, che mi ha fatto da cav… ehm da tester.
Aggiornamento: mi sono stati riportati alcuni problemi con l’utilizzo in Kde (se si avvia lo script da console), da attribuirsi a kfmclient. Pertanto se li riscontrate, sappiate che non è colpa mia.
Per giocare gratis ai giochi del Nintendo utilizzando il browser Firefox basta installare un semplice plugin che permette di emulare qualsiasi gioco senza scaricarlo.Il plugin infatti contiene un’enorme lista di giochi che si possono emulare con un semplice click.
Per installarlo basta andare sul sito ufficiale “firenes.com.ar” e cliccare su “Instalar FireNes” . E’ richiesto anche il plugin Java che potete installare sempre dallo stesso sito, qualora non lo aveste.
Una volta installato e riavviato Firefox, basta andare in Strumenti>>FireNes per far comparire una barra di lato con la lista dei giochi(potete vederla in foto).
Una volta scelto il gioco che preferite basterà cliccarci due volte per farlo partire.
I comandi sono:
Per muoversi le freccette
A=>Z
B=>X
START=>INVIO
SELECT=>Ctrl Destro
Finiti, il Nintendo aveva solo questi
Nella barra laterale sono presenti anche TopList(Lista dei più giocati in ordine alfabetico) e Favorites ovvero la lista che creeremo noi inserendo i nostri giochi preferiti.
Buon Divertimento!
Era successo con la versione 2.7, è successo con la 2.8, aggiornando WordPress alla verisone piu recente il sito internet restituisce l'errore:
The server encountered an internal error or misconfiguration and was unable to complete your request.
Error 500
Come al solito non mi faccio i fatti miei e sul dominio http://www.photogulp.it ho aggiornato WordPress rendendo Off-Line il sito! Ottimo lavoro.
Il problema non è cosi complicato da risolvere, si tratta infatti dei permessi nelle directory e nei file.
Il mio sito è "ospitato" nei server Aruba, quindi per ripristinare i permessi bisogna andare sul sito di Aruba e accedere al panello di amministrazione del vostro dominio, cliccare sul bottone "Services" e nella nuova finestra che si apre spostarsi nel tab "Strumenti e impostazioni", da li premere su "Riparazione Permissions".
Ora non rimane che aspettare il ripristino da parte di Aruba delle permissions, operazione questa, che può impiegarci anche dieci minuti, dipende dalla quantità e dimensione dei file presenti.
Disperati, andate in cerca del problema, aggiornate la versione di WordPress e tutti i plugin attivi, ma niente, l’errore persiste. Aprite allora il feed RSS in visualizzazione codice e scoprite che c’è uno spazio all’inizio del file! Uno spazio, uno stupido spazio che invalida l’XML e rende illeggibile tutto il feed.
Qual’è la causa e come risolvere?
Nello specifico, l’errore è il seguente:
Il problema è dato sicuramente da uno degli ultimi plugin che avete installato: evidentemente il plugin incriminato aggiunge uno spazio bianco all’inizio di ogni file del vostro sito, a causa di una qualche funzione che viene chiamata ad ogni caricamento.
Una prima soluzione può essere quella di disabilitare i plugin uno ad uno e controllare ogni volta se lo spazio è scomparso. Chiaramente, nel caso abbiate molti plugin, questa operazione può risultare lunga e noiosa.
Il modo migliore per risolvere è invece questo:
wp-includes/feed-rss2.php
), questo codice:
Riaprite il vostro feed e, con vostra grande sorpresa, scoprirete che ora funziona senza problemi! Attenzione che se usate Feedburner, dovrete aspettare che il sistema aggiorni la cache, perchè avrà in memoria ancora la versione vecchia.
Vediamo di capire. Cosa fa quella funzione? Semplicemente cancella dal buffer tutto l’output testuale che è stato scritto finora. Quindi qualsiasi testo (o spazio bianco) che verrà stampato prima del feed sarà cancellato. In questo modo lo spazio aggiunto viene ignorato ed il feed RSS risulta valido.
Questo è tutto, spero che l’articolo vi abbia aiutato nel caso foste disperati. Se invece non vi è mai capitato, meglio aggiungere questa pagina ai preferiti…. chissà che non vi torni utile in futuro.
OpenOffice 3.1.0 installare in Ubuntu | | |
Scritto da Prof. Ing. Antonio Cantaro: amministratore | |
domenica 17 maggio 2009 | |
Disponibile da alcuni giorni, per il download, la versione di "OpenOffice 3.1.0" (da non confondere con la 3.0.1), in italiano, anche per Linux-Ubuntu. Quindi ho aggiornato le videoguide ad "OpenOffice 3 per Ubuntu", per la parte relativa all'installazione della nuova versione. Le videoguide forniscono i dettagli su come disinstallare la precedente versione, installare la nuova e sulla creazione dell'icona dell'applicazione Quick Stater della suite. Per quanti ancora non conoscessero OpenOffice.org, dico che si tratta di una suite completa per l'ufficio che ovviamente risulta indispensabile anche per la casa. Con questa suite, oltremodo, completa avremo tutto il necessario: video scrittura, foglio elettronico, presentazioni, grafica vettoriale, database, biglietti da visita, editore HTML, documento master, etichette, formulario XML, matematica, ecc.. In definitiva abbiamo a disposizione una validissima alternativa ad Office della Microsoft. Però, mentre Office costa un mucchio di soldi (da € 457 - standard, a € 778 - Ultimate - IVA esclusa), OpenOffice è completamente gratuito. OpenOffice include applicazioni simili ad Office ed addirittura qualcosa in più. OpenOffice.org è, inoltre compatibile con i formati di Miscrosoft Office, ossia può leggere ed esportare nei formati di Microsoft. La nuova versione 3.1.0 di OpenOffice.org, prevede filtri per l’importazione di documenti realizzati con Office 2007, ancora più efficaci - Oltre al supporto dei formati .doc; .xls o .ppt che sono caratteristici di Microsoft Office. OpenOffice.org 3.0 è in grado di aprire e modificare anche i files creati con Microsoft Office 2007 e Microsoft Office 2008 per Mac OS X (.docx, .xlsx, .pptx, etc.).
Principali novità di OpenOffice 3.1.0 Le principali novità di OpenOffice 3.1 sono riportate nei seguenti due siti: OpenOffice 3.1.0 - Novità - sito 1 OpenOffice 3.1.0 - Novità - sito 2
Scaricare OpenOffice 3.1.0 OpenOffice 3.1.0 stabile in italiano, per il momento non è presente nei repositories di Ubuntu 9.0.4 o versioni precedenti. Bisognerà, quindi, effettuare, autonomamente, il download ed installarla manualmente. Andare alla pagina: Download OpenOffice.org 3.1.0 - Italiano - Ubuntu 32 bit e scegliere la Versione Linux DEB, che possiamo scaricare nella scrivania di Ubuntu. Si tratta della versione Ufficiale di OpenOffice 3.1.0 italiana per architettura a 32 bit. Per chi avesse Ubuntu con architettura a 64 bit, sempre in versione ufficiale, ecco il link per il download. La procedura da seguire è uguale a quella per la versione a 32 bit, ma il pacchetto da scaricare è diverso. Eccolo: Download OpenOffice.org 3.1.0 - Italiano - Ubuntu 64 bit
Prime Operazioni necessarie (Lingua - Repositories - Java in Ubuntu 9.04) Queste prime operazioni sono necessarie per effettuare correttamente la procedura di aggiornamento del sistema e di installazione dell'ultima versione di OpenOffice. Se avete installato Ubuntu 9.04, risulta indispensabile, per il corretto funzionamento di OpenOffice ed altre applicazioni (anche web), installare i pacchetti relativi a Java (Java Runtime Environment - jre). Per prima cosa dobbiamo installare (se necessario, ovvero se abbiamo Ubuntu in inglese) la lingua italiana. Dopo, da Synaptic, dobbiamo abilitare i vari repositories (Restricted, Multiverse) ed aggiornare il sistema. Solo adesso, sempre in Synaptic, possiamo digitare, nella casella Ricerca veloce, la parola jre. Nella parte sottostante appariranno diversi pacchetti. Scegliere il pacchetto sun-java6-jre e marcarlo per l'installazione. Applicare e procedere fino alla fine del processo d'installazione. La seguente videoguida, mostra, come fare per installare (eventualmente) la lingua italiana, per attivare i vari repositories e per installare Java :
Rimuovere la versione precedente di OpenOffice.org Metodo - 1 - Prima dell'installazione della versione 3.1.0, dobbiamo rimuovere (disinstallare) la versione precedente che abbiamo (qualunque essa sia). In Ubuntu 9.04 è presente la versione OpenOffice 3.01 (da non confondere con la nuova versione OpenOffice 3.1). Il procedimento è valido anche per versioni precedenti di Ubuntu. Basta aprire Synaptic (Sistema / Amministrazione / Gestore pacchetti Synaptic) digitare, nella casella Ricerca veloce, la parola openoffice. Verranno elencati tutti i pacchetti contenenti la parola openoffice. Noi dobbiamo individuare tutti i pacchetti che contengono la detta parola openoffice ed hanno un quadratino verde a fianco (sinistra). Su ognuno faremo click col destro del mouse, scegliendo Marca per la rimozione. Dopo avere marcato (per la rimozione) tutti i pacchetti col quadratino verde, basta fare click su Applica (icona in alto a forma di spunta verde). Inizierà il processo di disinstallazione ed al completamento la vecchia versione di OpenOffice risulterà disinstallata. Ma non abbiamo finito, dobbiamo fare un'ultima cosa per evitare che lanciando Writer (videoscrittura) si possano avere dei crash del programma (eventualità rara). Bisogna cancellate la directory (cartella) .openoffice contenuta nella Cartella home (Risorse / Cartella home). Si tratta di una cartella invisibile e per renderla visibile, una volta all'interno dalla Cartella home, basta premere, contemporaneamente, i tasti Control+h. Nel caso utilizzate il Kit3 per Ubuntu Plus3 Remix ( oppure il Kit2 per Ubuntu Plus2 Remix ), non serve cancellare la cartella indicata. Nella seguente videoguida viene visualizzato il procedimento di disinstallazione delle versioni precedenti di OpenOffice:
Metodo - 2 - Se volete usare il terminale l'operazione di rimozione è più veloce. Invece di seguire la videoguida, basta aprire il terminale ed incollare il comando: sudo apt-get remove openoffice*.* Ma riordate che bisogna sempre cancellate la directory (cartella) .openoffice contenuta nella Cartella home (come indicato sopra al "Medodo - 1 -").
Installare OpenOffice 3.1.0 1 - Scompattare il pacchetto. Avevamo scaricato il pacchetto di OpenOffice, versione Linux DEB, sulla scrivania. Scompattiamo il pacchetto, facendo doppio click su esso. Il pacchetto va scompattato nella nostra Cartella home (quella col nome del nostro computer che abbiamo assegnato all’installazione di Ubuntu 9.04 oppure col nome dell'utente che ha fatto il log-in in Ubuntu, trovate il nome nella parte in alto a destra della scrivania, vicino al pulsante di spegnimento). 2 - Installare OpenOffice. Dopo la scompattazione del pacchetto di OpenOffice 3.1, apriamo il terminale ed incolliamo il comando: sudo dpkg -i OOO310_m11_native_packed-3_it.9399/DEBS/*.deb Attenzione alla parte indicata in blu, questa denominazione potrebbe cambiare con le versioni successive, quindi veificare che il nome della cartella (colore blu nella riga di comando sopra) sia coincidente con quello della cartella che abbiamo scompattato nella nostra cartella home. Dopo avere copiato il soprariportato comando ed averlo incollato nel terminale, digitiamo, alla richiesta, la nostra password. Inizierà l'installazione di OpenOffice 3.1. Aspettiamo pazientemente e senza toccare nulla, fino a quando, nel terminale, non compaia nuovamente la riga di comando (quella col simbolo $). Dopo un pochino il processo avrà termine e l’installazione sarà avvenuta. Per chi avesse Ubuntu con architettura a 64 bit, sempre in versione ufficiale, ecco il comando da dare: sudo dpkg -i DEBS/*.deb Per la cartella il cui nome è riportato in blu vale quanto detto sopra. Per le icoone il procedimento non cambia. 3 - Le icone di OpenOffice. Pur avendo installato OpenOffice 3.1, non troveremo le relative icone. Quindi, da Risorse, entriamo nella Cartella home. Vi troviamo la cartella OOO310_m11_native_packed-3_it.9399, la cui denominazione potrebbe cambiare con le versioni successive di OpenOffice. Apriamola con un doppio click del mouse e vi troviamo dentro a cartella DEBS, doppio click su essa e vi entreremo. Dentro, troviamo la cartella desktop-integration, doppio click ed al suo interno troviamo un unico file. Doppio click su esso file ed inizierà il processo di installazione delle icone. Ultimato il processo avremo le icone di OpenOffice 3.1 in Applicazioni / Ufficio. Per le operazioni di disinstallazione della vecchia versione di OpenOffice, installazione della nova versione e creazione delle icone, trovate tutto il procedimento nella seguente videoguida:
Icona di QuickStarter nel menù Ufficio In Ubuntu non troviamo l’icona del QuickStarter che è un piccolo programma da cui si può accedere a tutte le applicazione della suite che, comunque, possono essere lanciate in maniera autonoma. Sempre dallo stesso si può accedere ai modelli dei vari documenti ed effettuare altre operazioni. Per avere anche l'icona del programma di lancio della suite, dobbiamo crearla dal menù Sistema / Preferenze / Menù princilale. Se non avete l'icona personalizzata, potete scaricarla da questo link: Icona di openOffice. L'intero procedimento, anche con l'inserimento di un'icona personalizzata è descritto nella successiva videoguida: |
Ho ancora addosso il profumo del mare di Hvar e sono assorto nei ricordi della vacanza appena trascorsa, ma ecco che all’improvviso irrompe nel mio ufficio Carlos (un ragazzo argentino che tutti vorrebbero come amico perché è ricco… di neuroni), che mi dice: “su Linux Magazine c’è qualcosa che ti riguarda”. Carlos è felice quando mi vede (gli ho fatto conoscere Linux e lui me ne è grato) ed anch’io sono contento di rivederlo perché lui è sempre… allegro (l’unico problema è che non riesco a capire quando è incazzato). Io non so a cosa si riferisca Carlos, per cui corro a comprare Linux Magazine di agosto e cerco un indizio, ma niente, quindi dopo inutili e sterili ricerche mi decido a chiedere spiegazioni… in effetti qualcosa c’era, ed a Carlos non era sfuggita, mentre a me si… e questo non è bene Carlos non si è fermato allo strato superficiale – è riuscito a guardare oltre – in puro stile hacker. Io all’inizio pensavo si trattasse di qualche mio screenshot (come già accaduto in passato), invece questa volta era qualcosa di molto più subliminale… in pratica sia in copertina che all’interno appare per ben 3 volte il disegno di un omino dallo stile vacanziero con una bella macchina fotografica al collo, ebbene Carlos mi ha fatto notare che quella quasi impercettibile riga bianca sulla fotocamera è la scritta: “Toonik”… a questo punto ho scansionato la rivista ed ho potuto appurare che la scritta in realtà è Tonik e non Toonik, comunque il senso non cambia e considerando la mia passione per la fotografia, ne approfitto per scrivere un piccolo articolo su come gestire il formato raw delle fotocamere digitali con Linux.
Innanzitutto spieghiamo brevemente cos’è il formato raw, esso è un particolare metodo di memorizzazione dei dati descrittori di un’immagine che permette di non avere nessuna perdita di qualità rispetto ai segnali catturati dall’apparato. Quindi un file raw, contiene informazioni grezze provenienti direttamente dal sensore della fotocamera, senza subire nessuna elaborazione all’interno della stessa, ed è per questo che può essere equiparato al negativo delle classiche macchine fotografiche a pellicola. Inoltre in una foto raw i colori sono rappresentati da 12 o 14 bit invece che dagli 8 bit del formato jpg, quindi si avranno a disposizione ben 16.000 sfumature di Red, Green e Blue invece delle 256 del jpg. Tutto ciò consente ai fotografi professionisti di avere una più efficace gestione del colore ed un controllo totale sull’immagine, anche se bisogna tener conto del fatto che la maggior quantità di informazioni contenute in un file raw si traduce anche in una dimensione maggiore rispetto ad un jpg. Prima di iniziare è importante ricordare che i produttori di fotocamere (e non solo) identificano i propri file raw ognuno in modo diverso, dando origine ad un numero considerevole di estensioni. Ovviamente nell’eseguire gli script sottostanti ricordate di sostituire l’estensione raw con quella giusta… in caso di dubbi consultate questa tabella:
Formato | Produttore |
a r w | S o n y |
c r 2 | C a n o n |
c r w | C a n o n |
d c r | K o d a k |
d n g | A d o b e |
e r f | E p s o n |
k d c | K o d a k |
m r w | M i n o l t a |
n e f | N i k o n |
o r f | O l y m p u s |
p e f | P e n t a x |
p t x | P e n t a x |
r a f | F u j i |
r a w | P a n a s o n i c |
s r f | S o n y |
x 3 f | S i g m a |
Sotto Linux è possibile gestire questo tipo di file con dcraw, un potentissimo tool a riga di comando (ma che strano). Per pura combinazione… ehm ehm, nel post precedente “Modificare immagini dalla riga di comando” avevamo provveduto a dare questo comando:
# apt-get install imagemagick libjpeg-progs netpbm dcraw [invio]
quindi dovreste aver già installato tutto il necessario (se così non fosse il comando sopracitato è sempre valido). Il numero delle fotocamere supportate da questo software è considerevole, per cui se la vostra è tra queste, possiamo iniziare, tenendo bene in mente che l’utilizzo di base di dcraw è semplicissimo… mentre l’utilizzo avanzato è difficilissimo… noi seguiremo la prima via!
Di default dcraw produce un file ppm (Portable PixMap) lasciando inalterato il raw originale, per cui il comando seguente creerà il file foto.ppm nella stessa cartella contenente il file foto.raw
$ dcraw foto.raw [invio]
il comportamento di default può essere cambiato con l’opzione T che produrrà un file tiff con metadati
$ dcraw -T foto.raw [invio]
l’opzione -e estrae la miniatura (solitamente una jpg) generata dalla fotocamera… attenzione non elabora l’immagine grezza:
$ dcraw -e foto.raw [invio]
usando l’opzione -h generiamo un’immagine a colori con dimensioni dimezzate:
$ dcraw -h foto.raw [invio]
mentre -a calcola il bilanciamento del bianco dalla media dell’intera immagine:
$ dcraw -a foto.raw [invio]
l’opzione -c scrive sullo standard output le immagini decodificate:
$ dcraw -c foto.raw [invio]
quest’ultima opzione è necessaria nel caso volessimo usare una pipe per estrarre la foto e convertirla al volo in jpg con ppmtojpeg:
$ dcraw -c foto.raw | ppmtojpeg > foto.jpg [invio]
nel caso volessimo processare molte foto in batch possiamo eseguire questo scriptino:
$ for i in *.raw; do dcraw -c -a -h $i | ppmtojpeg > `basename $i raw`jpg; echo $i " Conversione riuscita"; done [invio]
Attenzione – il comando precedente dovete eseguirlo all’interno della cartella contenente le foto, o in alternativa aggiungete il $PATH completo in questo modo:
$ for i in ~/cartella_delle_foto/*.raw; do dcraw -c -a -h $i | ppmtojpeg > `basename $i raw`jpg; echo $i " Conversione riuscita"; done [invio]
considerando la lunghezza del comando, potrebbe essere conveniente inserirlo in uno script da tenere sempre a portata di… tastiera.
Un’altro esempio di script è il seguente:
if (for f in ~/cartella_delle_foto/*.raw
do
dcraw -c "$f" | pnmtojpeg > "${f/.raw/.jpg}"
done
)
then
echo "Conversione raw eseguita con successo"
else
echo "Errore... conversione non riuscita"
fi
dimenticavo… negli script bash inserite sempre lo shabang
Ovviamente con dcraw si possono fare molte più cose di quante viste in questo contesto e per chi volesse approfondire l’argomento segnalo questo manuale
Bene… visto che ci siamo divertiti abbastanza, vi confesso che per elaborare foto raw con linux esistono anche software interattivi e soprattutto… ad interfaccia grafica… ora direte qualche parolaccia, ma poi vi passa e sarete felici di aver appreso le basi di dcraw… comunque se proprio volete usare un programma grafico, eccovi una lista (non esaustiva) di quelli disponibili per GNU/Linux.
Fonte toonik
Solo
lei ha quel che voglio |
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