Sponsors

Google
- Epoch Time
A quick idea by Chris Rowe follow me @chrisrowe  •  Help spread the word and tweet about this site  •  What's the Epoch

Calendario Linux

Devo fare dei calendari, la parte più rognosa è l'inserimento dei mesi e dei giorni, ci viene in aiuto il terminale. Possiamo lanciare due comandi, il primo, "cal" è di sistema, il secondo lo installiamo con apt:

apt-get install pcal

E possiamo lanciarli in questo modo:

cal 2010

pcal 2010 -u calendario

ci mostra a video il calendario per tutto il 2010

crea un file stampabile per il calendario 2010, se vogliamo personalizzare il nostro calendario possiamo usare il comando:

pcal 2010 -F Monday -E -M -L "POWERED BY PCAL" -C "WWW.PHOTOGULP.IT" -R "DOMENICO TRICARICO" -o Desktop/calendario

Puoi scaricare il calendario da questo link:
http://www.photogulp.it/

Repository PHOTOGULP


In lavorazione il repository PHOTOGULP dove poter scaricare driver, ISO e software.

Il link per il repository è:


La pagina dedicata ai dowload dove è possibile trovare anche dei giudizi e info sul prodotto è:

http://www.photogulp.it/wordpress/download/

CHROME LINUX

Google ha rilasciato CHROME per sistemi Linux e Mac OSx, 32 e 64 BIT.
Credo sia tra i broswer più performanti per le distro debian o debian based che ho utilizzato. E' una beta ma se pensiamo che GMAIL era beta fino al 2009!!!!


Link per scaricare il .deb:
download per Debian/Ubuntu 32 BIT

Pubblicare codice nei blog

Per pubblicare il post di prima, sempre con Fabrizio ci siamo impazziti!!! Colpa della poca conoscenza del linguaggio html!!!

la stringa:

find . | awk -F/ '{for (x=1;x<NF;x++) { printf "\t"}; print $NF}'


non veniva pubblicata per un errore dopo il simbolo minore troncando tutto il resto
<NF;x++) { printf "\t"}; print $NF}'

La sintassi corretta quindi è:

<code> find . | awk -F/ '{for (x=1;x&lt;NF;x++) { printf "\t"}; print $NF}'</code>


oppure potete scaricare l'ADD-ONS per firefox al seguente link
https://addons.mozilla.org/it/firefox/addon/11911


Oggi con il collega Fabrizio cercavamo il comando per visualizzare in un terminale l'alberatura delle directory nei nostri sistemi, non ricordandoci il comando tree abbiamo trovato queste due stringhe:

find . | awk -F/ '{for (x=1;x<NF;x++) { printf "\t"}; print $NF}'
visualizza le directory e i file presenti

ls -R | grep ":$" | sed -e 's/:$//' -e 's/[^-][^\/]*\//--/g' -e 's/^/ /' -e 's/-/|/'
visaulizza le directory


poi c'è il comando:


tree -d -a


questo mostra a video tutta l'alberatura, del nostro sistema. Per le varie opzioni:

man tree

THE HUMAN INTERFACE

Ecco la nuova interfaccia grafica, nessuna parentale con Windows Seven, Compiz, KDE o altro... Una struttura indipendente....

Hi from Multitouch Barcelona on Vimeo.

Criptare FILE

Un semplice script per criptare-decriptare i file in modo da proteggerli.

Aprite il terminale e andate nella directory /usr/local/bin

cd /usr/local/bin

create un file "critta"

vi critta
sudo gedit critta (edito grafico)

all'interno copiate lo script

#!/bin/bash
gpg --cipher-algo AES256 --symmetric $1

salvate e chiudete il file, cambiamo i permessi dando esecuzione e cambiando il prorpietario:

chmod +x critta
chown UTENTE critta

Ora facciamo le stesse operazioni per lo script che si occupa di decriptare i file

vi decritta
sudo gedit decritta (edito grafico)

all'interno copiate lo script

#!/bin/bash

NOMEFILE=$(echo $1|sed -e 's/.gpg//g')

gpg --output $NOMEFILE --decrypt $1

salvate e chiudete il file, cambiamo i permessi dando esecuzione e cambiando il prorpietario:

chmod +x decritta
chown UTENTE decritta

per usarli basta lanciare il comando:
critta nomefile
oppure
decritta nomefile

Cairo-Dock l'antagonista del MAC

Cairo-Dock è la classica dock del MAC solo che open-source per i sistemi GNU/Linux


L'installazione è molto semplice per i sistemi con "apt", aprite con un edito il file /etc/apt/sources.list agiungendo come ultima riga:

deb http://repository.cairo-dock.org/ubuntu hardy cairo-dock

salviamo e chiudiamo il file, a questo punto lanciamo in sequenza i seguenti comandi:

wget -q http://repository.cairo-dock.org/ubuntu/cairo-dock.gpg -O- | sudo apt-key add -

apt-get update

apt-get install cairo-dock cairo-dock-plug-ins

A questo punto la Dock è installata, la troviamo su "APPLICAZIONI/STRUMENTI DI SISTEMA"

Per far caricare la bara all'avvio andate su "SISTEMA/PREFERENZE/APPLICAZIONI D'AVVIO" cliccate su aggiungi e inserite su comando "cairo-dock", al prossimo riavvio troverete la dock. Per configurarla basta andare sulla Cairo-Dock in basso allo schermo, tasto destro, Cairo Dock/configura.


Potrebbe però portare problemi allemacchine virtuali di VirtualBox, ovvero lanciando le macchine virtuali le vediamo trasparenti, proviamo da utente a lanciare VirtualBox con questo comando:
env XLIB_SKIP_ARGB_VISUALS=1 VirtualBox
se cosi vi funziona basta modificare il lanciatore nel menù, o se preferite, rimuovere Cairo-Dock. Andiamo sul menu applicazioni, clicchiamo con il destro e apriamo "Modifica Menù", cerchiamo la voce "SunVirtualBox" e apriamo le proprietà, sostituiamo il comando con:
env XLIB_SKIP_ARGB_VISUALS=1 VirtualBox

Ecco fatto, VirtualBox funziona correttamente e Cairo-Dock anche...

Buon lavoro....

Pedopornografia online

Condivido questo spot della POLIZIA DI STATO sulla pedopornografia, non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.


Le pecore, il conuslente e il cane...

Un pastore stava pascolando il suo gregge di pecore, in un pascolo
decisamente lontano e isolato quando all’improvviso vede avvicinarsi una BMW nuova fiammante che avanza lasciandosi dietro una nuvola di polvere. Il guidatore, un giovane in un elegante abito Versace, scarpe Gucci, occhiali Ray Ban e cravatta Yves Saint Laurent rallenta, si sporge dal finestrino dell’auto e dice al pastore: “Se ti dico esattamente quante pecore hai nel tuo gregge, me ne regali una?” Il pastore guarda l’uomo, evidentemente uno yuppie, poi si volta verso il suo gregge e risponde con calma: “Certo, perché no?” A questo punto lo yuppie posteggia l’auto, tira fuori il suo computer portatile della Dell e lo collega al suo cellulare della A T& T. Si collega a internet, naviga in una pagina della NASA, seleziona un sistema di navigazione satellitare GPS per avere un’esatta posizione di dove si trova e invia questi dati a un altro satellite NASA che scansiona l’area e ne fa una foto in risoluzione ultradefinita. Apre quindi un programma di foto digitale della Adobe Photoshop ed esporta l’immagine a un laboratorio di Amburgo in Germania che dopo pochi secondi gli spedisce un e-mail sul suo palmare Palm Pilot confermando che l’immagine è stata elaborata e i dati sono stati completamente memorizzati. Tramite una connessione ODBC accede a un database MS-SQL e su un foglio di lavoro Excel con centinaia di formule complesse carica tutti i dati tramite e-mail con il suo Blackberry. Dopo pochi minuti riceve una risposta e alla fine stampa una relazione completa di 150 pagine,
a colori, sulla sua nuovissima stampante HP LaserJet iper-tecnologica e miniaturizzata, e rivolgendosi al pastore esclama: “Tu possiedi esattamente 1586 pecore”. “Esatto. Bene, immagino che puoi prenderti la tua pecora a questo punto” dice il pastore e guarda il giovane scegliere un animale che si appresta poi a mettere nel baule dell’auto. Il pastore quindi aggiunge:
“Hei, se indovino che mestiere fai, mi restituisci la pecora?”. Lo yuppie ci pensa su un attimo e dice: “Okay, perché no?” “Sei un consulente” dice il pastore. “Caspita, è vero – dice il giovane – come hai fatto a indovinare?” “Beh non c’è molto da indovinare, mi pare piuttosto evidente – dice il pastore – sei comparso senza che nessuno ti cercasse, vuoi essere pagato per una risposta che io già conosco, a una domanda che nessuno ti ha fatto e non capisci un cazzo del mio lavoro. Ora restituiscimi il cane!”

RIS remote installation server

Un utile guida su come installare il servizio RIS (Remote installation server) su Windows Server 2003.







Firefox rimane a schermo intero

Firefox si "impalla" e esce fuori dai bordi! Una via di mezzo tra finestra intera e schermo intero.
Questo perchè il "massimizza finestra" non funziona corettamente, per risolvere il problema basta seguire questa semplice guida:

Aprire Firefox e premere due volte F11 in modo da portarlo a fonestra intera e successivamente a finestra normale.
Premere ALT e cliccando sul bordo ridimensionarla in modo da farla entrare nel desktop.
Massimizzare la finestra.

A questo punto Firefox riprende a funzionare correttamente e alla prossiam riapertura lo troveremo a finestra intera, cosi come dovrebbe sempre fare!

ALSA audio non funziona più (fuse.gvfs)

Accendo il portatile e non parte l'audio, ovviamente non avevo fatto nessun tipo di aggiornamento
o modifica ai file di configurazione! Provo subio a riavviare "alsa" e mi restituisce l'errore:

root@hp-BT:~# alsa force-reload
lsof: WARNING: can't stat() fuse.gvfs-fuse-daemon file system /home/lamarsh/.gvfs
Output information may be incomplete.
Terminating processes: 9633lsof: WARNING: can't stat() fuse.gvfs-fuse-daemon file system /home/lamarsh/.gvfs
Output information may be incomplete.
lsof: WARNING: can't stat() fuse.gvfs-fuse-daemon file system /home/lamarsh/.gvfs
Output information may be incomplete.
.
lsof: WARNING: can't stat() fuse.gvfs-fuse-daemon file system /home/lamarsh/.gvfs
Output information may be incomplete.
Unloading ALSA sound driver modules: snd-via82xx snd-ac97-codec snd-pcm-oss snd-mixer-oss.......
Loading ALSA sound driver modules: snd-via82xx snd-ac97-codec snd-pcm-oss snd-mixer-oss s.......
root@hp-BT:~#


Perfetto, oggi niente audio! Le impostazioni dell'Audio dal menù "Sistema-Preferenze-Audio" sono su automatico, le sposto cosi su ALSA tranne per il microfono selezionando la scheda, nulla non riparte. Gironzolando su internet vedo che il problema è noto per ubuntu 8.04, ovviamente non è la relase che uso io.
Lancio un aggiornamento con e riavvio il notebook, nulla l'audio non vuole ripartire, provo ad installare il plug in "flashplugin"

apt-get install flashplugin-nonfree-extrasound

riavvio alsa ma l'audio non parte. Al successivo riavvio riparte tutto senza anomalie, non so è stato solo un caso, ma ora funziona. Non la prendete come guida ma se avete lo stesso problema installare quel plugin non ci costa nulla.

Cancella e conserva i log

Uno script semplice ma molto pratico, come svuotare e conservare allo stesso tempo i log.
Supponiamo di avere un comando lanciato in debug che impiega oltre le 8 ore ad andare a termine, redirigiamo l'output del debug su un file, ma che dimensione può raggiungere il file prodotto?
Questo script si occupa di copiare il file e di svuotarlo, avremo cosi sempre una copia del debug. Quando il comando termina lo script verificac che il file è vuoto e non lo copia.


#! /bin/bash
# $1 file di origine
# $2 file di destinazione
WC=`wc $1 |awk '{print $2}'`
if [ "$WC" = "0" ] ; then
echo FILE VUOTO alle il `date` >> $2
else
cp $1 $2
echo FILE COPIATO il `date` >> $2
:> $1
echo FILE AZZERATO il `date` >> $2
exit 0
fi

Mettiamo lo script in crontab con la seguente sintassi:
crontab -e
00,05,10,15,20,25,30,35,40,45,50,55 * * * * /path/script FILEDASVUOTARE FILECONSERVARE

Giocare a Space Invaders con Open Office o il terminale

Per chi sta impazzendo con i fogli di calcolo ecco una chicca:
andate su una qualsiasi cartella e scrivete
=GAME ("StarWars")
e battete invio, ecco il bel giochino Space Invaders per perdere un po di tempo!!!

Se invece di Open Office state usando il terminale allora installate:
apt-get install nInvaders
e poi lanciate da terminale "ninvaders"...

Buona partita a tutti.
Al SIGGRAPH 2009 di New Orleans presentati due progetti piuttosto interessanti. Il primo, ispirato a Star Wars. Il secondo capace di usare un normale Wiimote per far toccare quello che non c'è.

Questo è il titolo della notizia pubblicata su punto-informatico.it, l'istituto per le Tecnologie Creative della University of Southern California, hanno realizzato un ologramma 3D realistico paragonato al messaggio di aiuto della principessa Leila Skywalker in Guerre Stellari.

Utilizzando una comune videocamera assieme a una scheda grafica, un paio di proiettori e uno specchio "ruotante" a 900 giri al minuto all'interno di un box di Plexiglas, il ricercatore Paul Debevec e sodali hanno sviluppato un "kit" per olo-videoconferenze capace di carpire il volto dell'utente, leggerne con precisione le informazioni di profondità e di "texture" e poi proiettare, alla non comune velocità di oltre 8600 frame al secondo (contro i 60 fps standard dei proiettori normali), una riproduzione tridimensionale ancorché eterea del volto scansito.

I ricercatori dell'Università di Tokyo si sono concentrati sull'incremento di "feeling" della realtà aumentata dagli ologrammi, con l'utilizzatore in grado di "sentire" letteralmente le proiezioni 3D. Il progetto di "olografia tattile" dello Shinoda Lab prevede l'utilizzo di un semplice Wiimote Nintendo per il tracciamento dei movimenti, uno specchio concavo e un dispositivo AUTD (Airborne Ultrasound Tactile Display.

L'AUTD è in grado di sparare onde ultrasoniche focalizzate riproducendo sensazioni fisiche percepibili, caratteristica che permette ad esempio di simulare il rimbalzo di una olo-pallina o la caduta di olo-gocce di olo-pioggia direttamente sul palmo di una mano.

Fonte articolo punto-informatico.it

BASH TRAIN

Dopo la supermuca e la frase del giorno (fortune) non poteva mancare il trenino... Si, si il trenino.
Dal terminale digitiamo:
apt-get update
apt-get install sl
ovviamente da root o usando sudo, ecco fatto adesso non vi resta che lanciare il comando "sl" da terminale... Buon viaggio.

Hacker attaccati!

Black Hat, gli hacker hackerati


venerdì 31 luglio

Roma - Hanno scelto con cura il periodo in cui colpire, e poi si sono scatenati contro alcuni dei più noti esperti di sicurezza (a loro volta hacker convertitisi al business delle consulenze) mettendone alla berlina le presunte competenze nel campo della sicurezza informatica. Sono hacker "black hat", ed è appunto in prossimità della conferenza Black Hat di Las Vegas che hanno fatto cadere il loro maglio nei confronti di gente del calibro di Dan Kaminsky (noto per il suo lavoro sulla vulnerabilità dei server DNS) e nientemeno che Kevin Mitnick, l'hacker statunitense più famoso (e processato) di sempre.

Per dimostrare il risultato delle loro gesta, gli ignoti cracker hanno distribuito un file di testo da 1 Megabyte e 29mila linee sulle mailing list dedicata alla sicurezza, sostenendo di essere riusciti a penetrare sistemi che si sarebbero creduti a prova di attacco. In quel file si è trovato effettivamente di tutto, e sempre a riguardo di Kaminsky il bottino comprende ricerche riservate su vulnerabilità di sicurezza ignote, comunicazioni personali in forma di email e instant messaging, nonché le password usate dall'esperto nella configurazione del suo sito (attualmente offline).

Per quanto riguarda Mitnick, poi, il consulente conferma che qualcuno ha fatto breccia nel suo sito dopo aver ottenuto l'accesso "root" alle macchine utilizzate dal suo host. In questo caso gli autori sarebbero però rimasti a bocca asciutta, avendo Mitnick l'abitudine di lasciare opportunamente fuori da Internet qualsiasi informazione sensibile o comunque riservata.L'ex-ricercato numero 1 dell'FBI parla di "illusione di un senso di invulnerabilità" in riferimento alla debacle subita da Kaminsky, dicendosi "sorpreso che altri mantengano le proprie email e i dati di lavoro su un host aperto a Internet". Tra i pezzi forti svelati dal crack c'è uno script in Perl per sfruttare il baco del DNS scoperto da Kamisky, e altro materiale dal valore persino superiore potrebbe emergere dal "carteggio" considerando che il ricercatore utilizzava attivamente i server del suo host come archivio di informazioni sensibili.

Per quanto riguarda il vettore specifico che ha permesso di mettere a segno gli attacchi, l'ipotesi al momento più accreditata parla di una possibile vulnerabilità zero-day in WordPress, software di blogging e CMS ampiamente utilizzato dagli individui e dalle organizzazioni interessate dall'accaduto. "È solo dramma", commenta poi Kaminsky, raggiunto dalla notizia del crack mentre si stava preparando per una presentazione sui problemi di cifratura dello standard X.509.

A ulteriore riprova che la sicurezza in rete è una chimera irraggiungibile arriva anche la notizia dell'ennesima vulnerabilità di alto profilo presente nelle infrastrutture basilari di Internet, nella fattispecie nell'implementazione quasi standard per server DNS Bind 9 soggetta ad attacchi di tipo DoS nonostante il supporto a protocolli di sicurezza avanzati come DNSSEC (DNS Security Extensions).

"Un exploit remoto attivo è attualmente in circolazione", conferma l'Internet Systems Consortium che si occupa di supportare il succitato standard Bind, e gli amministratori di server sono caldamente incoraggiati ad aggiornare il sistema alle versioni 9.4.3-P3, 9.5.1-P3 o 9.6.1-P1 per mitigare (ma non inibire completamente) gli effetti pratici della minaccia.

Alfonso Maruccia

Rimossa Google Voice dall'App Store

iPhone toglie la voce a Google


giovedì 30 luglio 2009

Roma - Apple ha ufficialmente bloccato Google Voice su App Store, con la motivazione che "duplica le funzioni già integrate nell'iPhone".

Dopo aver tolto dall'App Store le applicazioni di terzi che utilizzavano Google Voice, a subire le sorti dell'esilio è toccato al prodotto con cui BigG vorrebbe conquistare la telefonia mobile. Il portavoce di Google ha dichiarato solamente che "Apple non ha approvato l'applicazione da noi presentata sei settimane fa".

Sean Kovacs, sviluppatore di GV Mobile, una delle applicazione rimosse, ha riferito del rifiuto di Cupertino: "Mi hanno detto che toglieranno la mia applicazione da App Store perché duplica funzionalità già offerte da iPhone". Eppure, continua Kovacs, Phil Schiller, vicepresidente Apple, l'aveva chiamato personalmente "per scusarsi per il ritardo con cui era stata approvata lo scorso aprile l'applicazione".

Anche se Cupertino (seppur in mancanza di una policy chiara) ha sempre controllato rigorosamente le applicazioni da inserire nell'App Store, la motivazione e tutta la questione che terrà lontano gli utenti del melafonino dall'innovazione prodotta da Google non ha convinto gli osservatori.

Si ritiene fonti che in realtà dietro la decisione vi sia AT&T, la telco che distribuisce in esclusiva iPhone negli Stati Uniti, che avrebbe fatto pressione su Apple per fermare l'applicazione Google.

Infatti, Google Voice avrebbe mosso un pesante attacco alle compagnie di telefonia mobile: pur non trattandosi di un servizio VoIP via WiFi, ma utilizzando le linee telefoniche, offre chiamate internazionali a costi bassissimi e SMS gratuiti. Inoltre l'applicazione (gratuita) assegna agli utenti un numero unico verso cui sono indirizzate tutte le proprie chiamate dal telefono di casa, dal lavoro e dal cellulare, che possono poi essere reindirizzate a piacimento (per esempio spedendo le chiamate provenienti da persone non gradite direttamente sulla segreteria, che ha anche l'opzione trascrizione testuale).

L'applicazione, intanto, è già disponibile da due settimane per Android e Blackberry (curiosamente anche questo distribuito con AT&T).

Per quanto riguarda la duplicazione di funzionalità già previste, poi, è vero che ha una tastiera, permette di far chiamate e di mandare SMS, ma anche con Skype (esempio ancora disponibile) è possibile fare le stesse cose. Inoltre decine di altre applicazioni da sempre accettate su App Store replicano cose che il melafonino sa già fare. Senza per questo essere escluse dal gioco.

Situazione ambigua anche per i rapporti Apple - Google: BigG, che un anno fa aveva potuto sfruttare le API di iPhone, ora, nel giro di poche settimane, ha prima ricevuto la richiesta di fornire Google Latitude come Web application, poi si è visto rifiutare Google Voice.

Nonostante il bando dai canali ufficiali, comunque, Google Voice e GV Mobile dovrebbero a breve essere scaricabili da Cydia, il mercato nero per melafonini crackati.

Claudio Tamburrino

fonte articolo: Punto Informatico

Carta di Credito TUX

Linux Foundation lancia una carta di credito con Tux

pubblicato da Luca M. in: Linux Varie Curiosità

tux-card

Linux Foundation ha annunciato oggi la creazione di una partnership con Visa per la creazione di una carta di credito per le persone che vogliono contribuire a far avanzare il sistema operativo attraverso le iniziative dell’organizzazione.

La Linux Foundation, attraverso una partnership con CardPartner offrirà la carta di credito attraverso UMB Bank; l’organizzazione riceverà 50$ per ogni carta attivata oltre ad una percentuale per ogni acquisto fatto con la carta di credito.

Jim Zemlin, direttore esecutivo della Linux Foundation ha dichiarato che “la gente può contribuire a Linux in una varietà di modi (la scrittura del codice, il marketing, ecc), ma questo sarà un modo conveniente di identificare se stessi come i sostenitori della comunità, portando Tux in tasca”.

Inizialmente, la sottoscrizione della carta Visa Platinum di Linux Foundation sarà disponibile solo per i residenti degli Stati Uniti, ma l’organizzazione prevede di espandere l’iniziativa anche ad altri paesi.

Fonte ossblog.it

Webmail come client di posta

Ecco a voi LzWebmailWrapper, per usare una webmail come client di posta di default in Linux

Siete tra quelli che hanno sempre pensato che una webmail sia una cosa molto comoda? Anche io! È per questo che mi piace Gmail. E mi piace anche Linux.

Ho utilizzato per un poco uno script per aprire Gmail in Firefox ogni volta che incontravo un indirizzo email. Tuttavia sorgevano dei problemi nel momento in cui si trattava di url con parametri integrati, come ad esempio il soggetto. È vero, la maggior parte dei link non contiene parametri, però quando capitano è un problema.

Un altro difetto di quello script è che apre una finestra di composizione di Gmail che potremo definire “a schermo intero” in quanto non contempla le barre laterali ed il resto dell’interfaccia. Un po’ bruttino.

Poi mi sono ricordato di WebmailCompose, un’estensione per Firefox che operava meglio, ma solo per Firefox appunto. Inoltre l’estensione supportava anche altri servizi di Webmail. A quel punto ho deciso di combinare le due cose, e mi sono proposto di creare uno script indipendente dall’ambiente desktop (Gnome, Kde, eccetera…), dal browser e dal servizio webmail usato.

Qualcosa del genere…

Ho cominciato a modificare lo script, ed alla fine sono riuscito ad ottenere ciò che volevo. Ora lo script è terminato e funzionante, c’è solo un problema con il sito di Windows Live Mail (non così strano, dopotutto ) e cioè che non funziona un eventuale parametro Ccn. Non ho idea del motivo, deve essere un bug del loro sito web.

Lo script è licenziato sotto la Gpl versione 3 e potete scaricare l’ultima versione da qui (vedete tutte le versioni qui).

Estraete i files nella vostra home directory, dopodiché usate il terminale per spostare lo script tra gli eseguibili e assegnargli i permessi adeguati:
cd
sudo mv lzwebmailwrapper.sh /usr/bin/
sudo chmod a+x /usr/bin/lzwebmailwrapper.sh
A questo punto dovete semplicemente configurare il vostro ambiente desktop.

Configurazione Gnome

Andate su Sistema > Preferenze > Applicazioni preferite ed alla voce Client di Posta scegliete Personalizzato. Nel campo sottostante inserite:


lzwebmailwrapper.sh %s SERVIZIO

Al posto di SERVIZIO inserite gmail, yahoo, opera, hotmail o mail-com*. Fate attenzione a inserire i nomi corretti e in minuscolo.

Chiudete la finestra e provate qualche link di email, eccone uno di esempio.

Configurazione Kde

Per configurare in Kde, aprite il centro di controllo. Recatevi in Componenti KDE > Scelta componenti > Programma di posta elettronica e spuntate la casella Utilizza un programma di posta differente. Inserite come comando:


lzwebmailwrapper.sh %t"?cc="%c"&bcc="%b"&subject="%s"&body="%B SERVIZIO

E fate riferimento alle istruzioni per Gnome per quanto riguarda il servizio. Ricordate che Konqueror e Gmail non vanno molto d’accordo, infatti mi hanno riportato che lo script in questo caso non funziona.

Per questa parte devo ringraziare RikyM, che mi ha fatto da cav… ehm da tester.

Aggiornamento: mi sono stati riportati alcuni problemi con l’utilizzo in Kde (se si avvia lo script da console), da attribuirsi a kfmclient. Pertanto se li riscontrate, sappiate che non è colpa mia.

Script e articolo di Andrea Lazzarotto

Giocare ai giochi del Nintendo gratis con Firefox

Giocare ai giochi del Nintendo gratis con Firefox

Per giocare gratis ai giochi del Nintendo utilizzando il browser Firefox basta installare un semplice plugin che permette di emulare qualsiasi gioco senza scaricarlo.Il plugin infatti contiene un’enorme lista di giochi che si possono emulare con un semplice click.

Per installarlo basta andare sul sito ufficiale “firenes.com.ar” e cliccare su “Instalar FireNes” . E’ richiesto anche il plugin Java che potete installare sempre dallo stesso sito, qualora non lo aveste.

Una volta installato e riavviato Firefox, basta andare in Strumenti>>FireNes per far comparire una barra di lato con la lista dei giochi(potete vederla in foto).

Una volta scelto il gioco che preferite basterà cliccarci due volte per farlo partire.

I comandi sono:

Per muoversi le freccette
A=>Z
B=>X
START=>INVIO
SELECT=>Ctrl Destro

Finiti, il Nintendo aveva solo questi :)

Nella barra laterale sono presenti anche TopList(Lista dei più giocati in ordine alfabetico) e Favorites ovvero la lista che creeremo noi inserendo i nostri giochi preferiti.

Buon Divertimento!

Fonte articolo INFORMANIACI

WordPress non funziona dopo l’aggiornamento automatico

Dopo l'aggiornamento il sito non è visibile, ERRORE 500

Era successo con la versione 2.7, è successo con la 2.8, aggiornando WordPress alla verisone piu recente il sito internet restituisce l'errore:

The server encountered an internal error or misconfiguration and was unable to complete your request.

Error 500

Come al solito non mi faccio i fatti miei e sul dominio http://www.photogulp.it ho aggiornato WordPress rendendo Off-Line il sito! Ottimo lavoro.

Il problema non è cosi complicato da risolvere, si tratta infatti dei permessi nelle directory e nei file.

Il mio sito è "ospitato" nei server Aruba, quindi per ripristinare i permessi bisogna andare sul sito di Aruba e accedere al panello di amministrazione del vostro dominio, cliccare sul bottone "Services" e nella nuova finestra che si apre spostarsi nel tab "Strumenti e impostazioni", da li premere su "Riparazione Permissions".

Ora non rimane che aspettare il ripristino da parte di Aruba delle permissions, operazione questa, che può impiegarci anche dieci minuti, dipende dalla quantità e dimensione dei file presenti.

Una volta ripristinato il sito accedere al pannello di amministrazione di WordPress e aggiungere queste due righe nel file wp-config.php

define('FS_CHMOD_FILE',0755);
define('FS_CHMOD_DIR',0755);
Avevo qualche problema con i FEED RSS del mio sito photogulp.it con WordPress, in rete ho trovato una guida facile facile sul sito BigThink.

WordPress trick: come risolvere il problema del feed non valido


Qualche volta potrà capitarvi un problema piuttosto fastidioso con WordPress: improvvisamente il vostro feed RSS risulta non più valido ed il browser si rifiuta di visualizzarlo, segnalando un errore di interpretazione XML senza un apparente motivo.

Disperati, andate in cerca del problema, aggiornate la versione di WordPress e tutti i plugin attivi, ma niente, l’errore persiste. Aprite allora il feed RSS in visualizzazione codice e scoprite che c’è uno spazio all’inizio del file! Uno spazio, uno stupido spazio che invalida l’XML e rende illeggibile tutto il feed.

Qual’è la causa e come risolvere?

Nello specifico, l’errore è il seguente:

Errore interpretazione XML: la dichiarazione XML o testuale non è all'inizio di un'entità

Il problema è dato sicuramente da uno degli ultimi plugin che avete installato: evidentemente il plugin incriminato aggiunge uno spazio bianco all’inizio di ogni file del vostro sito, a causa di una qualche funzione che viene chiamata ad ogni caricamento.

Una prima soluzione può essere quella di disabilitare i plugin uno ad uno e controllare ogni volta se lo spazio è scomparso. Chiaramente, nel caso abbiate molti plugin, questa operazione può risultare lunga e noiosa.

Il modo migliore per risolvere è invece questo:

  • Aprite il file wp-includes/feed-rss2.php
  • Inserite prima di qualsiasi altra cosa (ma ovviamente dopo ), questo codice:
ob_clean();
  • Salvate il file e uploadatelo sul server.

Riaprite il vostro feed e, con vostra grande sorpresa, scoprirete che ora funziona senza problemi! Attenzione che se usate Feedburner, dovrete aspettare che il sistema aggiorni la cache, perchè avrà in memoria ancora la versione vecchia.

Vediamo di capire. Cosa fa quella funzione? Semplicemente cancella dal buffer tutto l’output testuale che è stato scritto finora. Quindi qualsiasi testo (o spazio bianco) che verrà stampato prima del feed sarà cancellato. In questo modo lo spazio aggiunto viene ignorato ed il feed RSS risulta valido.

Questo è tutto, spero che l’articolo vi abbia aiutato nel caso foste disperati. Se invece non vi è mai capitato, meglio aggiungere questa pagina ai preferiti…. chissà che non vi torni utile in futuro.



OpenOffice 3.1.0 installare in Ubuntu PDF

Scritto da Prof. Ing. Antonio Cantaro: amministratore
domenica 17 maggio 2009

OpenOffice 3.1.0 - Logo

Disponibile da alcuni giorni, per il download, la versione di "OpenOffice 3.1.0" (da non confondere con la 3.0.1), in italiano, anche per Linux-Ubuntu. Quindi ho aggiornato le videoguide ad "OpenOffice 3 per Ubuntu", per la parte relativa all'installazione della nuova versione. Le videoguide forniscono i dettagli su come disinstallare la precedente versione, installare la nuova e sulla creazione dell'icona dell'applicazione Quick Stater della suite.

Per quanti ancora non conoscessero OpenOffice.org, dico che si tratta di una suite completa per l'ufficio che ovviamente risulta indispensabile anche per la casa. Con questa suite, oltremodo, completa avremo tutto il necessario: video scrittura, foglio elettronico, presentazioni, grafica vettoriale, database, biglietti da visita, editore HTML, documento master, etichette, formulario XML, matematica, ecc.. In definitiva abbiamo a disposizione una validissima alternativa ad Office della Microsoft. Però, mentre Office costa un mucchio di soldi (da € 457 - standard, a € 778 - Ultimate - IVA esclusa), OpenOffice è completamente gratuito. OpenOffice include applicazioni simili ad Office ed addirittura qualcosa in più.

OpenOffice.org è, inoltre compatibile con i formati di Miscrosoft Office, ossia può leggere ed esportare nei formati di Microsoft. La nuova versione 3.1.0 di OpenOffice.org, prevede filtri per l’importazione di documenti realizzati con Office 2007, ancora più efficaci - Oltre al supporto dei formati .doc; .xls o .ppt che sono caratteristici di Microsoft Office. OpenOffice.org 3.0 è in grado di aprire e modificare anche i files creati con Microsoft Office 2007 e Microsoft Office 2008 per Mac OS X (.docx, .xlsx, .pptx, etc.).


Principali novità di OpenOffice 3.1.0

Le principali novità di OpenOffice 3.1 sono riportate nei seguenti due siti:

OpenOffice 3.1.0 - Novità - sito 1

OpenOffice 3.1.0 - Novità - sito 2


Scaricare OpenOffice 3.1.0

OpenOffice 3.1.0 stabile in italiano, per il momento non è presente nei repositories di Ubuntu 9.0.4 o versioni precedenti. Bisognerà, quindi, effettuare, autonomamente, il download ed installarla manualmente. Andare alla pagina:

Download OpenOffice.org 3.1.0 - Italiano - Ubuntu 32 bit

e scegliere la Versione Linux DEB, che possiamo scaricare nella scrivania di Ubuntu. Si tratta della versione Ufficiale di OpenOffice 3.1.0 italiana per architettura a 32 bit.

Per chi avesse Ubuntu con architettura a 64 bit, sempre in versione ufficiale, ecco il link per il download. La procedura da seguire è uguale a quella per la versione a 32 bit, ma il pacchetto da scaricare è diverso. Eccolo:

Download OpenOffice.org 3.1.0 - Italiano - Ubuntu 64 bit


Prime Operazioni necessarie

(Lingua - Repositories - Java in Ubuntu 9.04)

Queste prime operazioni sono necessarie per effettuare correttamente la procedura di aggiornamento del sistema e di installazione dell'ultima versione di OpenOffice. Se avete installato Ubuntu 9.04, risulta indispensabile, per il corretto funzionamento di OpenOffice ed altre applicazioni (anche web), installare i pacchetti relativi a Java (Java Runtime Environment - jre). Per prima cosa dobbiamo installare (se necessario, ovvero se abbiamo Ubuntu in inglese) la lingua italiana. Dopo, da Synaptic, dobbiamo abilitare i vari repositories (Restricted, Multiverse) ed aggiornare il sistema. Solo adesso, sempre in Synaptic, possiamo digitare, nella casella Ricerca veloce, la parola jre. Nella parte sottostante appariranno diversi pacchetti. Scegliere il pacchetto sun-java6-jre e marcarlo per l'installazione. Applicare e procedere fino alla fine del processo d'installazione. La seguente videoguida, mostra, come fare per installare (eventualmente) la lingua italiana, per attivare i vari repositories e per installare Java :

Video guida


Rimuovere la versione precedente di OpenOffice.org

Metodo - 1 - Prima dell'installazione della versione 3.1.0, dobbiamo rimuovere (disinstallare) la versione precedente che abbiamo (qualunque essa sia). In Ubuntu 9.04 è presente la versione OpenOffice 3.01 (da non confondere con la nuova versione OpenOffice 3.1). Il procedimento è valido anche per versioni precedenti di Ubuntu. Basta aprire Synaptic (Sistema / Amministrazione / Gestore pacchetti Synaptic) digitare, nella casella Ricerca veloce, la parola openoffice. Verranno elencati tutti i pacchetti contenenti la parola openoffice. Noi dobbiamo individuare tutti i pacchetti che contengono la detta parola openoffice ed hanno un quadratino verde a fianco (sinistra). Su ognuno faremo click col destro del mouse, scegliendo Marca per la rimozione. Dopo avere marcato (per la rimozione) tutti i pacchetti col quadratino verde, basta fare click su Applica (icona in alto a forma di spunta verde). Inizierà il processo di disinstallazione ed al completamento la vecchia versione di OpenOffice risulterà disinstallata. Ma non abbiamo finito, dobbiamo fare un'ultima cosa per evitare che lanciando Writer (videoscrittura) si possano avere dei crash del programma (eventualità rara). Bisogna cancellate la directory (cartella) .openoffice contenuta nella Cartella home (Risorse / Cartella home). Si tratta di una cartella invisibile e per renderla visibile, una volta all'interno dalla Cartella home, basta premere, contemporaneamente, i tasti Control+h. Nel caso utilizzate il Kit3 per Ubuntu Plus3 Remix ( oppure il Kit2 per Ubuntu Plus2 Remix ), non serve cancellare la cartella indicata. Nella seguente videoguida viene visualizzato il procedimento di disinstallazione delle versioni precedenti di OpenOffice:

Video guida

Metodo - 2 - Se volete usare il terminale l'operazione di rimozione è più veloce. Invece di seguire la videoguida, basta aprire il terminale ed incollare il comando:

sudo apt-get remove openoffice*.*

Ma riordate che bisogna sempre cancellate la directory (cartella) .openoffice contenuta nella Cartella home (come indicato sopra al "Medodo - 1 -").


Installare OpenOffice 3.1.0

1 - Scompattare il pacchetto. Avevamo scaricato il pacchetto di OpenOffice, versione Linux DEB, sulla scrivania. Scompattiamo il pacchetto, facendo doppio click su esso. Il pacchetto va scompattato nella nostra Cartella home (quella col nome del nostro computer che abbiamo assegnato all’installazione di Ubuntu 9.04 oppure col nome dell'utente che ha fatto il log-in in Ubuntu, trovate il nome nella parte in alto a destra della scrivania, vicino al pulsante di spegnimento).

2 - Installare OpenOffice. Dopo la scompattazione del pacchetto di OpenOffice 3.1, apriamo il terminale ed incolliamo il comando:

sudo dpkg -i OOO310_m11_native_packed-3_it.9399/DEBS/*.deb

Attenzione alla parte indicata in blu, questa denominazione potrebbe cambiare con le versioni successive, quindi veificare che il nome della cartella (colore blu nella riga di comando sopra) sia coincidente con quello della cartella che abbiamo scompattato nella nostra cartella home. Dopo avere copiato il soprariportato comando ed averlo incollato nel terminale, digitiamo, alla richiesta, la nostra password. Inizierà l'installazione di OpenOffice 3.1. Aspettiamo pazientemente e senza toccare nulla, fino a quando, nel terminale, non compaia nuovamente la riga di comando (quella col simbolo $). Dopo un pochino il processo avrà termine e l’installazione sarà avvenuta.

Per chi avesse Ubuntu con architettura a 64 bit, sempre in versione ufficiale, ecco il comando da dare:

sudo dpkg -i DEBS/*.deb

Per la cartella il cui nome è riportato in blu vale quanto detto sopra. Per le icoone il procedimento non cambia.

3 - Le icone di OpenOffice. Pur avendo installato OpenOffice 3.1, non troveremo le relative icone. Quindi, da Risorse, entriamo nella Cartella home. Vi troviamo la cartella OOO310_m11_native_packed-3_it.9399, la cui denominazione potrebbe cambiare con le versioni successive di OpenOffice. Apriamola con un doppio click del mouse e vi troviamo dentro a cartella DEBS, doppio click su essa e vi entreremo. Dentro, troviamo la cartella desktop-integration, doppio click ed al suo interno troviamo un unico file. Doppio click su esso file ed inizierà il processo di installazione delle icone. Ultimato il processo avremo le icone di OpenOffice 3.1 in Applicazioni / Ufficio.

Per le operazioni di disinstallazione della vecchia versione di OpenOffice, installazione della nova versione e creazione delle icone, trovate tutto il procedimento nella seguente videoguida:

Video guida


Icona di QuickStarter nel menù Ufficio

In Ubuntu non troviamo l’icona del QuickStarter che è un piccolo programma da cui si può accedere a tutte le applicazione della suite che, comunque, possono essere lanciate in maniera autonoma. Sempre dallo stesso si può accedere ai modelli dei vari documenti ed effettuare altre operazioni. Per avere anche l'icona del programma di lancio della suite, dobbiamo crearla dal menù Sistema / Preferenze / Menù princilale. Se non avete l'icona personalizzata, potete scaricarla da questo link: Icona di openOffice. L'intero procedimento, anche con l'inserimento di un'icona personalizzata è descritto nella successiva videoguida:

Video guida


FONTE ISTITUTO MAJORANA

REFERNDUM 2009 BRAVI ITALIANI

BRAVI ITALIANI

Avete fatto la scelta giusta, non andare a votare.

Non votando cosa abbiamo dimostrato? Di essere stanchi? Di non credere più nella politica? Ci siamo rassegnati? Non votare equivale a votare NO, quindi tutti VOI che non avete votato e parlo dell'oltre il 65% di Italiani, se almeno si sentono Italiani, che non ha votato, che preferisce astenersi e tenersi cosi la classe politica e il sistema.
Noi non contiamo nulla, niente, il cittadino ha pochissime possibilità di farsi sentire, i referendum sono una di queste.
Superare il quorum significava far vedere alla classe politica che ci siamo stufati di vedee sempre loro.

L'Italiano si conosce bene. Nessuno ha votato Berlusconi, eppure lui vince, tutti vogliono cambiare la classe politica ma nessuno vota, eppure chi senti senti è andato alle urne. Quando c'era la DC, nessuno votava DC, ci vergognamo? Si ci dobbiamo vergognare perchè la classe politica che ci rappresenta e governa è la classe politica che ci meritiamo. Il premier ha ragione in tutto e per tutto, fin'ora non ha sbagliato nulla, tanto a noi italiani interessa solo sapere se Berlusconi sta facendo un "festino" a villa Certosa, se poi i politici devastano l'Italia e i manager demoliscono le grandi aziende, non ci importa nulla.

Bravi ITALIANI, continuate a guardare il GRANDE FRATELLO e i vari show televisivi per ignorare la realtà, leggete solo i pettegolezzi dei sui politici e non interessatevi di cosa fanno, almeno ce lo mettono per bene e in silenzio, cosi non sentimao dolore, ci stiamo abituando al dolore.

La cosa peggiore non sono i POLITICI ma gli ITALIANI, i cittadini di una nazione che non è mai sata unita e non lo sarà mai, i fratelli d'Italia... Quali fratelli?

Quanti palermitani si sentono di dire "FRATELLO" a u mlianese, quanti romani sentono la fratellanza con i napoletani, triestini, veneti, piemontesi, lucani?

L'Italia è fatta di Italiani, e siamo un popolo invidiato da tutti per la nostra terra, le nostre menti, le nostre tradizioni, la nostra storia... Ma il nostro futuro?


GRAZIE A TUTTI PER NON AVER VOTATO,
NON FARE NIENTE VUOL DIRE ACCETTARE LA SITUAZIONE
PER QUELLO CHE E'
VUOL DIRE CHE VI STA BENE COSI


Domenico Tricarico


Vi posto l'articolo pubblicato sul TG COM cosi potete leggere per bene i numeri dei votanti, in particolare il fatto che dal 1995 non si raggiunge il quorum nei referendum


Referendum, quorum non raggiunto Maroni rilancia: "Cambierò le regole"


Fini: "Ovvio, quesiti troppo tecnici" Lega e Udc: bocciato il bipartitismo
TORINO
Niente quorum e record negativo di affluenza per i referendum. Al risultato della consultazione, che puntava ad abrogare alcune norme della legge elettorale, ha votato meno di un elettore su quattro e, come da previsioni, la soglia del 50% più uno, necessaria per rendere valido il referendum, non è stata raggiunta.

È stato toccato, invece, un picco negativo: non era mai successo, infatti, nella storia della Repubblica, che un referendum ottenesse un’affluenza così bassa. La Lega esulta. Roberto Maroni, ministro dell’Interno ed esponente leghista, ha già annunciato che proporrà una modifica sulla legge che regola le consultazioni referendarie «per evitare che uno strumento importante di democrazia diretta diventi inutile». Letto in controluce, però, il risultato complessivo riserva delle sorprese. E il primo dato che emerge è che i ballottaggi hanno svolto un effetto-traino sul referendum, al punto che in alcuni importanti centri chiamati al secondo turno delle amministrative il quorum, a livello locale, è stato raggiunto.

L’esito nazionale tuttavia non lascia dubbi. I primi due quesiti, che miravano a eliminare alla Camera e al Senato il premio di maggioranza attribuito alle coalizioni, hanno avuto entrambi una quota di votanti pari al 23,4%. Il terzo, che chiedeva di eliminare la possibilità di candidarsi in più circoscrizioni, è stato il più votato, totalizzando un 24,1%. Nel giugno 2003, per la consultazione sull’articolo 18 e sul reintegro dei lavoratori ingiustamente licenziati, che finora deteneva il record negativo dell’affluenza, aveva votato il 25,5% degli aventi diritto. Del resto è passata da un pezzo la stagione dei grandi referendum che divisero l’Italia su aborto, divorzio, nucleare, finanziamento ai partiti: è dal 1995 che non si raggiunge più il quorum. Nelle pieghe dei numeri, però, emergono anche altri segnali. In generale, dove si votava anche per i ballottaggi, i votanti per il referendum sono stati ben più numerosi, al punto che in molti casi si è raggiunto il quorum. Un dato non trascurabile, se lo si ricollega alle polemiche che si scatenarono attorno alle date in cui collocare il voto.

Alcuni casi appaiono in tal senso emblematici. Prendendo come riferimento il quesito referendario n. 3, il più "gettonato", a Firenze l’affluenza ha raggiunto il 51,7%, a Padova il 54,3%, a Bari il 55,2%. E a Bologna si è sfiorato il 60%. A Torino e Milano, dove si votava per il presidente della Provincia, non si è centrato il quorum, ma la quota di votanti per il referendum è stata comunque più consistente che altrove: 43,6% e 37,3%. A suo modo da record l’esito a Gualdo Tadino: nella cittadina in provincia di Perugia, dove si votava per il sindaco, i votanti al referendum hanno toccato il 64%. Effetto-traino da ballottaggio, quindi. Dove invece si andava alle urne solo per il referendum le percentuali d’affluenza sono state di gran lunga più basse: 18,9% a Roma, 18,6% a Genova, 17,8% a Trieste, 15,4% a Pescara, 11,6% a Napoli, 11,3% a Palermo. Un altro aspetto significativo riguarda lo scarto tra quanti hanno votato per i ballottaggi e quanti per il referendum nelle aree dove la Lega è più forte, e dove quindi l’input lanciato dal Carroccio di non esprimersi al referendum ha fatto più breccia.

Gioisce la Lega Nord. Per il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, «questo referendum era stato concepito per cercare di distruggere la Lega e perciò possiamo dire che è stata una vittoria della Lega». Esulta anche il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, che cassa il «misero fallimento» del referendum e di bocciatura del «bipartitismo». Il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, parla di un esito «prevedibile» perchè «i cittadini non sempre comprendono in pieno i quesiti troppo tecnici». «Credo - prosegue il presidente della Camera - che rinunciare a partecipare sia sinonimo di una certa stanchezza nei confronti del dibattito politico, nei confronti del funzionamento della democrazia, e questo ci deve fare riflettere tutti». Anche Vannino Chiti (Pd) plaude al mancato raggiungimento del quorum definendolo «una buona notizia». L’esponente del Pd sottolinea la necessità ora di trovare una ampia intesa in Parlamento per la riforma della legge elettorale.

Chrome incontra Linux, Mac e le estensioni

Chrome incontra Linux, Mac e le estensioni

PI - News
lunedì 08 giugno 2009

Roma - Google è ormai vicina a cancellare quella che molti considerano una delle più importanti limitazioni di Chrome: il supporto alla sola piattaforma Windows. La scorsa settimana il team di sviluppo del giovane browser ha reso disponibili, sul development channel, versioni preliminari di Chrome per Linux e Mac OS X, promettendo il rilascio di versioni beta nel più breve tempo possibile.

Sebbene le versioni di Chrome disponibili sul development channel siano spesso usabili, Google avverte che quelle per Linux e Mac OS X sono ancora zeppe di bug e mancano di parti importanti, quali il supporto a Flash (dunque niente YouTube), la possibilità di modificare le impostazioni relative alla privacy e la funzione di stampa delle pagine web.

"A meno che tu non sia uno sviluppatore o non tragga grande piacere dal provare cose incomplete, imprevedibili e potenzialmente instabili, per favore, non scaricarle!", si legge nel succitato post di Chromium Blog in riferimento alle versioni di sviluppo di Chrome per Linux e Mac OS X.

Le attuali implementazioni non-Windows di Chrome, quindi, sono ancora da considerarsi pane per tester e sviluppatori. Il team di sviluppo di Google, tuttavia, ha già più volte dimostrato di saper procedere verso i nuovi traguardi ad ampie falcate: non sorprenderebbe, dunque, se le attuali anteprime per sviluppatori si trasformassero in beta già entro la fine dell'estate.

Chrome 3 e le estensioni
Google è al lavoro per colmare anche un'altra delle più grandi lacune del suo browser: l'assenza di estensioni à la Firefox. Il supporto sperimentale agli add-on è già presente da mesi nelle build di sviluppo di Chrome per Windows, ma ora lo si può testare in una forma più completa e matura nelle versioni 3.0.x del browser, rilasciate sul development channel la scorsa settimana.

Per attivare il motore delle estensioni occorre avviare Chrome dalla linea di comando come segue: "chrome.exe --enable-extensions" (questo può essere fatto anche cliccando col tasto destro sullo shortcut di Chrome, selezionando Proprietà e aggiungendo il parametro --enable-extensions al campo Destinazione). Per disinstallare un'estensione è sufficiente digitare la stringa chrome://extensions/ nella barra degli indirizzi e premere invio: comparirà un elenco di tutte le estensioni installate con vicino il relativo tasto uninstall.

Google ha pubblicato già da tempo un sintetico tutorial che mostra come sviluppare una semplice estensione per Chrome, ed ha rilasciato alcune estensioni di esempio qui. A queste se ne sono recentemente aggiunte altre, decisamente più sofisticate delle precedenti, elencate in questo post di Geektechnica: vale la pena citare Cleeki, che l'autore definisce "un'alternativa più potente agli Accelerator di Internet Explorer 8", e Adsweep, un filtro blocca-banner che fornisce alcune delle funzionalità base del celebre Adblock Plus per Firefox.

Come avvertono gli sviluppatori, il supporto alle estensioni si trova ancora nella fase iniziale dello sviluppo, pertanto errori e crash sono all'ordine del giorno.

Come molti dei componenti di Chrome, anche il sistema per gli add-on gira in un processo indipendente, con tutti i benefici che la tal cosa porta con sé in termini di stabilità (se un'estensione crasha, il browser rimane in piedi), di sicurezza (se il sistema delle estensioni viene compromesso, per un cracker sarà più difficile prendere il controllo dell'intero browser) e di ottimizzazione delle risorse (la memoria RAM può essere gestita in modo più dinamico ed efficiente).

Firefox 3.5, tempo di RC
I lavori fervono anche in casa Mozilla, dove gli sviluppatori stanno sistemando gli ultimi bug in previsione del rilascio, recentemente posticipato alla seconda metà di questa settimana, della release candidate di Firefox 3.5.

Lo scorso mese Mozilla aveva pianificato il debutto della RC di Firefox 3.5 per la prima settimana di giugno, ma alcuni problemi dell'ultima ora ne hanno fatto slittare il rilascio ai prossimi giorni. Gli sviluppatori confidano ancora nella possibilità di riuscire a completare il testing del browser entro la fine del mese. Lo scorso anno tra il rilascio della RC di Firefox 3.0 e quello della versione finale trascorsero circa due settimane: anche all'epoca il mese del debutto fu giugno.

Alessandro Del Rosso
Fonte Punto Informatico

Foto raw con Linux e Dcraw

Foto raw con Linux e Dcraw

Ho ancora addosso il profumo del mare di Hvar e sono assorto nei ricordi della vacanza appena trascorsa, ma ecco che all’improvviso irrompe nel mio ufficio Carlos (un ragazzo argentino che tutti vorrebbero come amico perché è ricco… di neuroni), che mi dice: “su Linux Magazine c’è qualcosa che ti riguarda”. Carlos è felice quando mi vede (gli ho fatto conoscere Linux e lui me ne è grato) ed anch’io sono contento di rivederlo perché lui è sempre… allegro (l’unico problema è che non riesco a capire quando è incazzato). Io non so a cosa si riferisca Carlos, per cui corro a comprare Linux Magazine di agosto e cerco un indizio, ma niente, quindi dopo inutili e sterili ricerche mi decido a chiedere spiegazioni… in effetti qualcosa c’era, ed a Carlos non era sfuggita, mentre a me si… e questo non è bene :( Carlos non si è fermato allo strato superficiale – è riuscito a guardare oltre – in puro stile hacker. Io all’inizio pensavo si trattasse di qualche mio screenshot (come già accaduto in passato), invece questa volta era qualcosa di molto più subliminale… in pratica sia in copertina che all’interno appare per ben 3 volte il disegno di un omino dallo stile vacanziero con una bella macchina fotografica al collo, ebbene Carlos mi ha fatto notare che quella quasi impercettibile riga bianca sulla fotocamera è la scritta: “Toonik”… a questo punto ho scansionato la rivista ed ho potuto appurare che la scritta in realtà è Tonik e non Toonik, comunque il senso non cambia e considerando la mia passione per la fotografia, ne approfitto per scrivere un piccolo articolo su come gestire il formato raw delle fotocamere digitali con Linux.

Innanzitutto spieghiamo brevemente cos’è il formato raw, esso è un particolare metodo di memorizzazione dei dati descrittori di un’immagine che permette di non avere nessuna perdita di qualità rispetto ai segnali catturati dall’apparato. Quindi un file raw, contiene informazioni grezze provenienti direttamente dal sensore della fotocamera, senza subire nessuna elaborazione all’interno della stessa, ed è per questo che può essere equiparato al negativo delle classiche macchine fotografiche a pellicola. Inoltre in una foto raw i colori sono rappresentati da 12 o 14 bit invece che dagli 8 bit del formato jpg, quindi si avranno a disposizione ben 16.000 sfumature di Red, Green e Blue invece delle 256 del jpg. Tutto ciò consente ai fotografi professionisti di avere una più efficace gestione del colore ed un controllo totale sull’immagine, anche se bisogna tener conto del fatto che la maggior quantità di informazioni contenute in un file raw si traduce anche in una dimensione maggiore rispetto ad un jpg. Prima di iniziare è importante ricordare che i produttori di fotocamere (e non solo) identificano i propri file raw ognuno in modo diverso, dando origine ad un numero considerevole di estensioni. Ovviamente nell’eseguire gli script sottostanti ricordate di sostituire l’estensione raw con quella giusta… in caso di dubbi consultate questa tabella:

Formato

Produttore

a r w

S o n y

c r 2

C a n o n

c r w

C a n o n

d c r

K o d a k

d n g

A d o b e

e r f

E p s o n

k d c

K o d a k

m r w

M i n o l t a

n e f

N i k o n

o r f

O l y m p u s

p e f

P e n t a x

p t x

P e n t a x

r a f

F u j i

r a w

P a n a s o n i c

s r f

S o n y

x 3 f

S i g m a

Sotto Linux è possibile gestire questo tipo di file con dcraw, un potentissimo tool a riga di comando (ma che strano). Per pura combinazione… ehm ehm, nel post precedente “Modificare immagini dalla riga di comando” avevamo provveduto a dare questo comando:

# apt-get install imagemagick libjpeg-progs netpbm dcraw [invio]

quindi dovreste aver già installato tutto il necessario (se così non fosse il comando sopracitato è sempre valido). Il numero delle fotocamere supportate da questo software è considerevole, per cui se la vostra è tra queste, possiamo iniziare, tenendo bene in mente che l’utilizzo di base di dcraw è semplicissimo… mentre l’utilizzo avanzato è difficilissimo… noi seguiremo la prima via!

Di default dcraw produce un file ppm (Portable PixMap) lasciando inalterato il raw originale, per cui il comando seguente creerà il file foto.ppm nella stessa cartella contenente il file foto.raw

$ dcraw foto.raw [invio]

il comportamento di default può essere cambiato con l’opzione T che produrrà un file tiff con metadati

$ dcraw -T foto.raw [invio]

l’opzione -e estrae la miniatura (solitamente una jpg) generata dalla fotocamera… attenzione non elabora l’immagine grezza:

$ dcraw -e foto.raw [invio]

usando l’opzione -h generiamo un’immagine a colori con dimensioni dimezzate:

$ dcraw -h foto.raw [invio]

mentre -a calcola il bilanciamento del bianco dalla media dell’intera immagine:

$ dcraw -a foto.raw [invio]

l’opzione -c scrive sullo standard output le immagini decodificate:

$ dcraw -c foto.raw [invio]

quest’ultima opzione è necessaria nel caso volessimo usare una pipe per estrarre la foto e convertirla al volo in jpg con ppmtojpeg:

$ dcraw -c foto.raw | ppmtojpeg > foto.jpg [invio]

nel caso volessimo processare molte foto in batch possiamo eseguire questo scriptino:

$ for i in *.raw; do dcraw -c -a -h $i | ppmtojpeg > `basename $i raw`jpg; echo $i " Conversione riuscita"; done [invio]

Attenzione – il comando precedente dovete eseguirlo all’interno della cartella contenente le foto, o in alternativa aggiungete il $PATH completo in questo modo:

$ for i in ~/cartella_delle_foto/*.raw; do dcraw -c -a -h $i | ppmtojpeg > `basename $i raw`jpg; echo $i " Conversione riuscita"; done [invio]

considerando la lunghezza del comando, potrebbe essere conveniente inserirlo in uno script da tenere sempre a portata di… tastiera.

Un’altro esempio di script è il seguente:

if (for f in ~/cartella_delle_foto/*.raw
do
dcraw -c "$f" | pnmtojpeg > "${f/.raw/.jpg}"
done
)
then
echo "Conversione raw eseguita con successo"
else
echo "Errore... conversione non riuscita"
fi

dimenticavo… negli script bash inserite sempre lo shabang

Ovviamente con dcraw si possono fare molte più cose di quante viste in questo contesto e per chi volesse approfondire l’argomento segnalo questo manuale

Bene… visto che ci siamo divertiti abbastanza, vi confesso che per elaborare foto raw con linux esistono anche software interattivi e soprattutto… ad interfaccia grafica… ora direte qualche parolaccia, ma poi vi passa e sarete felici di aver appreso le basi di dcraw… comunque se proprio volete usare un programma grafico, eccovi una lista (non esaustiva) di quelli disponibili per GNU/Linux.


Fonte toonik

LBiT soluzioni informatiche

Link and Search

Solo lei

Solo lei ha quel che voglio

So di esser pronto ed è già da un pò che ci penso ma tutto quel che so è che so bene con lei ma non capisco cosa intende fare dove vorrà arrivare. Non mi ha mai visto prima ma ora al mondo ci siamo solo io e lei, la conosco da un minuto l'ho appena trovata e già l'ho perduta resta una sconosciuta, un mistero e chissà se è vero quel che i suoi occhi mi stanno dicendo di lei, io lo spero e sta volta è per davvero e tutto questo perchè se puoi io so... può lasciarsi andare e l'accompagnerò e domani ti giuro che me ne andrò può lasciarsi andare e l'accompagnerò e poi ti giuro che sparirò...
Solo lei ha quel che voglio e sono io ciò che sta cercando.
Questa notte potrei darle il mondo potrei darle tutto ciò che cerca ciò di cui ha bisogno quindi molla il tipo che è con te o mi perderai, potresti non rivedermi mai più non si sa mai, non sa cosa sta rischiando pensa che stia scherzando ma sono io ciò che sta cercando, no di sicuro l'uomo che è con lei perchè questa serata spero l'abbia solo accompagnata, mi servon due minuti ma ti assicuro che verrà e questa notte durerà un'eternità, e il mondo gira solo perchè ora c'è lei solo per il suo sguardo che mi fa prendere il volo, muoio, la conosco appena e già vivo per ogni suo respiro ti giuro non ti prendo in giro e mentre l'ammiro mi accorgo quanto sia stupenda e hai sbagliato se pensi che m'arrenda...
Solo lei ha quel che voglio e sono io ciò che sta cercando.
Il mio intuito mi ha spinto e solo ora capisco perchè come un druido ho il fluido che fa per lei non conta quanto sia durato ma che sia stato qualcosa per cui vale la pena d'aver vissuto e quindi lascio che la storia abbia il suo corso naturale ma ti prego fammi capire perchè sto male perchè so che domani io mi sveglierò e sarò ancor del suo profumo intriso dal suo sorriso ucciso ma io sarò con la mia donna e lei col suo uomo visto che ho scoperto che è l'unica lei è la sola....
Solo lei ha quel che voglio e sono io ciò che sta cercando.

top